Ho visto uno spot televisivo, nel quale l’eiaculazione precoce era definita come “una condizione medica… un uomo su cinque ne soffre”.
Cosa altro si inventeranno per diffondere fra la gente l’idea che siamo tutti malati?
E’ già da un po’ di tempo che ho notato una speciale attività, volta a condizionare le persone a scopo commerciale, facendo leva su bisogni che non esistono, se non in minima percentuale.
A partire dall’idea di “prevenzione”, termine che viene utilizzato per infondere nelle persone l’idea che potrebbe capitare “qualcosa” se non usiamo un determinato prodotto.
Intendiamoci, la prevenzione è una cosa saggia. Ad esempio, lavarsi i denti regolarmente previene la carie. Ma facciamo attenzione a non esagerare.
“Sei in un posto chiuso? Qualcuno potrebbe notare un certo odore di urina…” Ma chi ha mai pensato questo? “Sei in coda alla posta? Quando ti prende la diarrea…” non “se” ma “quando”… Fino al più recente: “Eiaculazione precoce: è una condizione medica…”
Il messaggio dello spot mette chi avesse eventualmente un problema psicologico (come accade nel 99% dei casi…) nella condizione di “malato”.
Inoltre suggerisce che non sei tu il responsabile del problema, prima condizione per risolverlo. Fornisce anche una comoda giustificazione per tenerselo (“uno su cinque nel soffre”) ed eventualmente delega una categoria, i medici, a risolverlo, escludendo ogni altro genere di intervento. Ovviamente ci sono delle situazioni che vanno curate dal medico. Ma non è la causa prima e unica di problemi di questo tipo.
In generale parliamo di reazioni emotive, comportamenti che producono effetti non graditi, a volte non coerenti con i nostri traguardi. Chiediamoci chi e che cosa governa i nostri comportamenti istintivi, spontanei. Siamo in presenza di una gestione anomala e incongrua delle nostre risorse, rispetto allo scopo che la nostra “mente logica” ha individuato. Purtroppo non è la nostra parte logica quella che decide veramente, o almeno noi non ci comportiamo mossi dalla parte razionale , quella che fa i conti di casa, progetta una vacanza, fa la lista della spesa, etc…
I maschi non sono abituati a parlare dei propri problemi, come invece le donne fanno fra di loro.
Poca confidenza, ancora meno intimità, un certo orgoglio ma anche difficoltà vera a esternare emozioni, rendono la vita più difficile agli uomini. E’ un fatto culturale , di educazione familiare e anche di apprendimento. Una buona cultura sessuale si dovrebbe poter imparare, purtroppo ciò nella nostra società non è contemplato.
Il problema dell’eiaculazione precoce imbarazza, fa sentire meno maschi, meno dominatori, più vulnerabili e influisce sull’immagine che una persona ha di sé. Non dimentichiamo che nella nostra cultura il maschio “deve” essere sempre forte e dominante ed inoltre ci sono convinzioni e concezioni della donna che non sempre aiutano e che sono adottate proprio per nascondere una certa vulnerabilità emotiva.
Ci sono comunque contesti differenti: persone che sono in relazione di coppia o persone che non hanno un partner stabile.
Nella coppia, se questo problema si manifesta, a volte basterebbe parlarne per ristrutturarlo in forme che lo semplificano. Spesso sono le parole stesse che pensiamo di dovere dire, che ci fanno sentire a disagio. Invece ci sono modi con cui comunicare un messaggio, mantenendo contemporaneamente un senso di dignità o di normalità. Un uso appropriato del linguaggio permette di chiedere aiuto o comprensione al partner, invece di nascondere il tutto: si fa finta di niente in due e si sta male tutti e due. L’insoddisfazione dà luogo a disagi di cui si perde la motivazione autentica, e tutto può complicarsi in modo irreparabile…
Per i single le cose possono essere diverse: ad esempio proprio il cambio di partner, magari frequente, può generare un senso di instabilità e insicurezza. Il bisogno di mettersi in gioco o alla prova, può diventare uno stress molto forte.
Parlando di questo problema, scopriamo che non siamo gli unici ad averlo. A volte questo avviene durante i periodi di cambiamento, quando facciamo i conti con il tempo che passa. Le ragioni del disagio, talvolta possono essere diverse dalla nostra interpretazione: ad esempio non per debolezza fisica, ma per un eccessivo investimento emotivo, nei confronti di una persona a cui vogliamo bene.
In ogni caso, il problema si manifesta in seguito a precisi comportamenti o pensieri, addirittura in una precisa sequenza. Anche le nostre paure nascoste e non dichiarate, producono degli impedimenti. Curiosamente il nostro inconscio ci protegge da cose che generano disagio o ci trovano privi delle necessarie risorse, facendo finire rapidamente quello che temiamo. E’ quello che chiamiamo “avere uno scopo buono ma perseguirlo in maniera sbagliata.”
Spesso le cose si risolvono da sole, se non vengono sottolineate eccessivamente o abbiamo vicino una persona intelligente.
Prima di considerarci malati, parliamone con qualcuno che ha esperienza, vede più lontano, ha la competenza per osservare i comportamenti da vari punti di vista, sa come guidare verso eventuali soluzioni ed è sereno.
Con la mia professionalità di Counselor, metto a disposizione degli strumenti efficaci e rapidi per vivere meglio la sessualità. Tra questi l’ipnosi è sicuramente il più flessibile, valido e privo di controindicazioni. E’ infatti, per definizione, il mezzo in grado di negoziare con l’inconscio le soluzioni più adatte e durature. La vita sessuale deve essere una gioia, non credi?