L’ipnosi è una modalità facilitante della possibilità di comunicare.
Perché un messaggio diventi efficace è necessario che superi alcune, chiamiamole, barriere.
Vi sono barriere consce, cioè di cui la persona si rende conto, altre inconsce, che la persona scopre di avere solo nel momento in cui vengono sollecitate perché le sente o vi sono degli effetti, ma che non sa quali siano.
Le persone vivono normalmente le loro esperienze finché esse restano nell’ambito di un certo sistema a cui sono abituate, in cui hanno trovato un equilibrio, e che in qualche modo da loro dei vantaggi.
Può essere un vantaggio anche lo star male, se ad esempio diventa una scusa per evitare una responsabilità.
Quando si sollecita il sistema e si prospetta una modificazione dell’equilibrio quasi sempre vi sono risposte inconsce di reazione, resistenza, con cui la persona cerca , inconsciamente , di mantenere il sistema così com’è.
Il lavoro logico con cui un counselor o uno psicologo lavorano di solito è lungo, spesso anche faticoso.
L’ipnosi propone modelli di lavoro che, facilitando l’ingresso di informazioni, permettono di compiere operazioni di ristrutturazione in tempi molto rapidi,
Parlo di operazioni e spiego perché:
molti esperti usano, dell’ipnosi, unicamente lo stato di trance e con quello stato identificano l’ipnosi.
In realtà quando una persona è “in trance” magari sta bene, può provare stati di benessere, riposo. In questa condizione è anche indubbio che alcune parole possano entrare più direttamente.
Ad esempio delle metafore possono suggerire efficaci schemi, anche se in realtà questo può avvenire anche da svegli.
Ma è molto difficile che si possano ottenere risultati reali, concreti, efficaci facendo un monologo, per quanto ricco e bello.
Il motivo primo sta nel fatto che se non so cosa sta succedendo e cosa la persona sta facendo non saprò mai se ha dei risultati e sta mettendo in atto strategie realmente efficaci.
Ed uso il presente “ha” perché i risultati veri si testano da subito
L’ipnosi efficace ha bisogno di risposte attraverso cui l’operatore dirige il suo lavoro.
Vi sono quindi modi per ottenere risposte minime che però bastano ad orientare il lavoro in modo reale e verificabile.
Una seduta di ipnosi, nella mia esperienza è fatta generalmente di tre parti, di spessore equivalente:
a) l’induzione, la preparazione del sistema di riferimento e la verifica della massima possibilità operativa.
b) il lavoro specifico
c) i test, le verifiche sul vero risultato ottenuto, sulle garanzie di ecologia, sulla durata dei risultati, sulla concretezza e sulla verificabilità da subito.